martedì

3.

Ricevente si svegliava ogni mattina pensando alla stessa cosa, anzi in realtà non pensava mai a niente se non alle mansioni quotidiane; lavarsi, vestirsi, mangiare ed andare al lavoro. Durante i giorni che lo separavano dall'intervento accadde qualcosa di insolito per uno come lui. Quell'uomo che viveva in modo così ordinato e schematico cominciò a farsi delle domande sulla sua nuova vita, su come si sarebbe sentito una volta sveglio e su come avrebbe affrontato quella che veniva comunemente chiamata depressione. Ricevente non sapeva nulla a riguardo, aveva solo visto dei vecchi film in cui i personaggi si lamentavano di un male interiore, inspiegabile per il nostro soggetto, che trasformava la loro vita in un quadro bianco. Si ricordò del caso di Maximilian Mounts chiedendosi se quel bizzarro predicatore da talk show domenicale non avesse detto il vero: i sentimenti sono un male per l'uomo?
Una mattina di uno dei suoi tanti nuovi giorni liberi Ricevente decise di fare visita al suo generoso donatore, l'anziano di cui parlammo brevemente prima, per dissipare i suoi dubbi riguardanti la reale utilità dei sentimenti, "Una persona che decide di condividere qualcosa significa che la ritiene necessaria..". Il vialetto della zona residenziale era sgombro di auto; eravamo prossimi ad un ponte di quattro giorni e molti cittadini avevano deciso di trascorrere le vacanze fuori città lasciando le strade libere di respirare. Ricevente si incamminò verso quella che sembrava una via senza fine gettando uno sguardo ai numeri civici ed uno al foglio ricavato dalla ricevuta della HeartShare; facendo il facchino sapeva come comportarsi davanti ad una porta chiusa: individuò il numero 63, scrutò il campanello e piggiò il dito proprio sotto il l'etichetta "J.S. Spektor". Passarono pochi secondi e la porta si aprì lentamente quasi come se una volta aperta fosse stata lasciata priva di controllo; ne uscì da dietro una figura esile che si sorreggeva su un bastone nodoso, sul petto mostrava orgogliosa delle medaglie segno di svariate azioni militari. Dopo un dubbioso silenzio parlò con voce calma: "Ah, tu devi essere il fortunato..". Si allontanò dalla porta lasciandola semi aperta, un segno che ricevente interpretò come un invito ad entrare. La casa di quello che con tutta probabilità era J.S. Spektor urlava a pieni polmoni la storia di un uomo solo e circondato di voci recanti storie di un passato che lo vedevano diverso. Spektor si era accomodato su una poltrona che sicuramente ne accoglieva il peso per gran parte della giornata data la sua ubicazione perfetta tra la scrivania ed un tavolo che non avrebbe mai superato un esame igienico.
"Accomodati. Immagino che tu ti stia chiedendo il motivo di tutta questa solitudine.."
"Onestamente signore.." interruppe Ricevente
"Onestamente ti aspettavi un uomo soddisfatto della propria vita che, arrivato al culmine di quest' ultima, abbia deciso di condividerla con qualcuno?" sbottò il vecchio.
"Onestamente mi aspettavo una tazza di the, ma viste le condizioni del suo tavolo preferisco rinunciarvi."
"Sai ho letto qualcosa su voi 'vuoti', è magnifico come un essere umano possa passare un'intera esistenza senza assaporare il dolore di una vita disastrosa. C'è un motivo se ho deciso di condividere questi vecchi stracci con te, voglio liberarmene; voglio disfarmi di chi ha distrutto la mia vita, di chi ha ucciso questa casa rendendola grigia e disabitata, di chi mi ha reso un patetico vecchio incapace di offrire un the. Capirai ben presto mio caro che la vita non è magnifica come detto dalla brochure; è fatta di affetti, spille che si attaccano sul tuo vestito migliore ma che una volta tolte lasciano un buco. Mia moglie se n'è andata lasciando un buco e l'odio che mia figlia prova per me ha scavato una voragine che nessuna toppa potrà mai attappare. Riuscirai a farcela giovanotto?"

venerdì

2.

Chi nasce con dei sentimenti solitamente viene chiamato "Usufruibile", so che è brutto da sentire ma in un' ipotetica catena di condivisione ed aiuto loro rappresentano ciò che può essere usato e spartito tra i Riceventi. Un caso particolare è stato quello di Maximilian, giovane di 25 anni caduto in una terribile crisi depressiva dovuta alla rottura con la sua compagna; lui la definiva una tragedia, i suoi amici un rito di passaggio. "A 25 anni ci si prende e ci si lascia" dicevano, "Vedrai che la prossima sarà quella giusta". Frasi incoraggianti dette da chi però, uno dopo l'altro, cadeva nelle proprie credenze: venivano lasciati, abbandonati nei loro appartamenti pregni di memorie passate e trasformati in ribelli. I loro sentimenti, una volta di passione, si erano trasformati in odio e repulsione per l'amore: predicavano la distanza tra uomo e donna, la divisione sociale al fine di evitare "rovine sentimentali", scrivevano libri con le loro teorie e facevano apparizioni pubbliche. Il loro credo, denominato "Asetticismo", non ebbe modo di diffondersi però, venne bloccato dopo poco tempo; i suoi membri furono presi e svuotati, lobotomizzati interiormente, privati di qualsiasi sentimento e resi inermi per la società che avrebbe potuto continuare a consumare cioccolatini e a comprare ridicoli biglietti d'auguri. Maximilian perse la sua battaglia, anzi se ne dimenticò e trascorse il resto della sua vita isolato dal mondo che tanto aveva odiato e che forse aveva avvertito di una enorme cospirazione ai danni degli amanti, un 2012 senza Maya ma con enormi ripercussioni sulla vita comune: Romeo e Giulietta sarebbe stata una banale lotta tra gang e il mercato dei peluches sarebbe crollato con le macerie di mille storie mai nate. Ad eseguire l'intervento fu un neo laureato, luminare dei sentimenti condivisi, che all'epoca era conosciuto semplicemente come Dottor Carlile; austero e convinto delle proprie teorie il medico non temeva le proteste di chi lo accusava di essere al soldo degli Asetticisti, era vero. I sentimenti di Maximilian vennero estirpati dalla mente del giovane e riposti in un luogo sicuro, una cassaforte solida ed impenetrabile dal costo di centinaia di marchi, una cifra guadagnata dallo stesso Dottor Carlile con le sue successive pubblicazioni, quelle che gli diedero il nome di Dottor C.

1.

Si dia il caso che delle volte alcune persone possano nascere senza emozioni. Non riescono a provare compassione, tristezza, amore e gioia e da qualche anno molti di loro si rivolgono alla HeartShare, una società specializzata nella condivisione delle emozioni, una pratica che non tutti hanno approvato. Alcuni medici la ritengono rischiosa e instabile, la chiesa la ritiene immorale e l'associazione dei consumatori pensa che sia "truffaldina"; in barba a ciò il giorno 7 Giugno 2013 Ricevente765, che noi chiameremo semplicemente Ricevente, si è sottoposto ad una condivisione con il Donatore543, come sopra Donatore, un vecchino che aveva deciso di regalare il suo bene più grande a qualcuno.
Ricevente all'epoca aveva poco più di 36 anni, era certamente un bell' uomo ma non provando amore non si era mai innamorato, non aveva mai baciato e non aveva mai pianto per essere stato lasciato. Faceva il facchino presso una ditta di consegne cittadine, bisognava essere freddi nel traffico e lui questo lo sapeva fare bene; non aveva certamente scrupoli ad incolonnarsi, a suonare il clackson o a urlare furiosamente contro il prossimo, lui non provava rabbia, semplicemente recitava. Capirete dunque quanto il lavoro di Ricevente fosse strettamente collegato al suo stato di vuoto, non è questo il termine tecnico che ora mi sfugge di mente, e fu per questo che precisamente 2 mesi prima della condivisione il Dottor C. invitò il suo paziente a riflettere sull'importanza del gesto. C'è chi nasce non vedente, probabilmente uno dei vuoti più grandi del campo fisico (esistono i sentimenti ricordate no?) e quando uno di loro riesce miracolosamente ad acquistare la vista è come se nascesse una seconda volta, completo di tutto e pronto a vivere. La situazione di Ricevente, che all' epoca portava solo il suo nome, era più o meno la stessa e il medico si raccomandò con lui elencandogli le possibili controindicazioni:

- nell' immediato post condivisione lo shock potrebbe uccidere il ricevente

- i sentimenti potrebbero confondersi l'uno con l'altro, l'odio diventerebbe amore e viceversa, questo porterebbe il paziente alla pazzia o, peggio, alla morte

- il ricevente potrebbe semplicemente morire durante il trasferimento


Ricevente accettò senza pensarci due volte, complice anche la lista d'attesa che lo portò ad attendere due mesi, fino il 7 Giugno appunto. Per preparasi al meglio per quell'occasione decise di mettere un po' d'ordine nella sua vita: per prima cosa si licenziò dal lavoro, probabilmente l'avrebbero fatto loro una volta scoperta l'operazione, dopo di che stilò una lista di tutte le donne che poteva considerare attraenti e, accanto ad ogni nome, vi scrisse il numero di telefono. Non sapeva cosa volesse dire innamorarsi e nella sua ignoranza lo vedeva come un sentimenti simile all'osmosi: sarebbe uscito con una di quelle donne, le avrebbe offerto la cena e dopo avrebbero fatto sesso per poi passare insieme il resto della loro vita. Pensandoci bene non sapeva nemmeno come si faceva sesso, ne aveva sentito parlare alcuni conoscenti e lo riconosceva come fenomeno di massa, ma onestamente non aveva la minima idea di che cosa fosse; non era quell' imbarazzo derivato dalla frustrazione di essere arrivato vergine fino ai trentasei anni, ma l'idea di dover pensare a qualcosa che fino a quel momento l'aveva completamente disinteressato. Ritornando alla lista, i 10 nomi che ne uscirono dopo un attenta scrematura erano di altrettante donne viste meno della metà del loro numero, con tutto che erano colleghe di lavoro, non addette alle consegne ma segretarie, era solo per questo che aveva il loro numero, semplici rapporti lavorativi.