Si dia il caso che delle volte alcune persone possano nascere senza emozioni. Non riescono a provare compassione, tristezza, amore e gioia e da qualche anno molti di loro si rivolgono alla HeartShare, una società specializzata nella condivisione delle emozioni, una pratica che non tutti hanno approvato. Alcuni medici la ritengono rischiosa e instabile, la chiesa la ritiene immorale e l'associazione dei consumatori pensa che sia "truffaldina"; in barba a ciò il giorno 7 Giugno 2013 Ricevente765, che noi chiameremo semplicemente Ricevente, si è sottoposto ad una condivisione con il Donatore543, come sopra Donatore, un vecchino che aveva deciso di regalare il suo bene più grande a qualcuno.
Ricevente all'epoca aveva poco più di 36 anni, era certamente un bell' uomo ma non provando amore non si era mai innamorato, non aveva mai baciato e non aveva mai pianto per essere stato lasciato. Faceva il facchino presso una ditta di consegne cittadine, bisognava essere freddi nel traffico e lui questo lo sapeva fare bene; non aveva certamente scrupoli ad incolonnarsi, a suonare il clackson o a urlare furiosamente contro il prossimo, lui non provava rabbia, semplicemente recitava. Capirete dunque quanto il lavoro di Ricevente fosse strettamente collegato al suo stato di vuoto, non è questo il termine tecnico che ora mi sfugge di mente, e fu per questo che precisamente 2 mesi prima della condivisione il Dottor C. invitò il suo paziente a riflettere sull'importanza del gesto. C'è chi nasce non vedente, probabilmente uno dei vuoti più grandi del campo fisico (esistono i sentimenti ricordate no?) e quando uno di loro riesce miracolosamente ad acquistare la vista è come se nascesse una seconda volta, completo di tutto e pronto a vivere. La situazione di Ricevente, che all' epoca portava solo il suo nome, era più o meno la stessa e il medico si raccomandò con lui elencandogli le possibili controindicazioni:
- nell' immediato post condivisione lo shock potrebbe uccidere il ricevente
- i sentimenti potrebbero confondersi l'uno con l'altro, l'odio diventerebbe amore e viceversa, questo porterebbe il paziente alla pazzia o, peggio, alla morte
- il ricevente potrebbe semplicemente morire durante il trasferimento
Ricevente accettò senza pensarci due volte, complice anche la lista d'attesa che lo portò ad attendere due mesi, fino il 7 Giugno appunto. Per preparasi al meglio per quell'occasione decise di mettere un po' d'ordine nella sua vita: per prima cosa si licenziò dal lavoro, probabilmente l'avrebbero fatto loro una volta scoperta l'operazione, dopo di che stilò una lista di tutte le donne che poteva considerare attraenti e, accanto ad ogni nome, vi scrisse il numero di telefono. Non sapeva cosa volesse dire innamorarsi e nella sua ignoranza lo vedeva come un sentimenti simile all'osmosi: sarebbe uscito con una di quelle donne, le avrebbe offerto la cena e dopo avrebbero fatto sesso per poi passare insieme il resto della loro vita. Pensandoci bene non sapeva nemmeno come si faceva sesso, ne aveva sentito parlare alcuni conoscenti e lo riconosceva come fenomeno di massa, ma onestamente non aveva la minima idea di che cosa fosse; non era quell' imbarazzo derivato dalla frustrazione di essere arrivato vergine fino ai trentasei anni, ma l'idea di dover pensare a qualcosa che fino a quel momento l'aveva completamente disinteressato. Ritornando alla lista, i 10 nomi che ne uscirono dopo un attenta scrematura erano di altrettante donne viste meno della metà del loro numero, con tutto che erano colleghe di lavoro, non addette alle consegne ma segretarie, era solo per questo che aveva il loro numero, semplici rapporti lavorativi.
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